Affidereste un’automobile ai vostri figli senza che abbiano fatto delle ore di affiancamento o di scuola guida? No!
E allora perché, sempre più spesso e magari già sin dall’età dalla scuola elementare, si consegnano ai figli smartphone, tablet o PC, completamente connessi al web ed ai social network, senza alcun controllo e senza che abbiano ricevuto la benché minima istruzione?
I dispositivi tecnologici (e la TV) devono avere un ruolo informativo o di intrattenimento; e non educativo.
Non sono necessari tablet o smartphone connessi ad Internet per i bambini dell’asilo o delle elementari; a questa età devono essere seguiti in famiglia dai genitori (e spesso anche dai nonni), che, insieme, hanno un compito importantissimo: essere presenti e non farsi sostituire da TV, smartphone o console. Questi dispositivi possono passare facilmente dall’essere strumenti di svago (molto) e cultura (meno) ad essere un ponte verso tutti i contenuti non filtrati di un mondo esterno per affrontare il quale i piccoli non hanno gli strumenti ed il bagaglio culturale degli adulti. Già le notizie violente di un banale Telegionale in TV o le scene passionali (o a volte perverse) di un film in prima serata possono colpire la sensibilità di un bambino; figuriamoci quanto può provenire dal Web tramite i dispositivi mobili o dai TV sempre più “smart”!
La fruizione dei contenuti via TV può essere filtrata dai genitori (la conoscono da anni e si possono informare prima della trama e del messaggio dei programmi trasmessi) così da evitare la visione di particolari fatti cruenti, sconvenienti o diseducativi. A qualcuno potrà sembrare pesante ma a volte occorrono scelte drastiche: ad esempio, ad un certo punto, ma per diversi anni, nella mia famiglia abbiamo scelto di non visualizzare il TG in presenza dei figli; ed abbiamo consultiamo il Televideo o la scheda Info del digitale terrestre o le recensioni sul web prima della visione di film “dubbi” fin dal titolo.
Ma ormai i computer ed i dispositivi mobili arrivano ai bambini durante le elementari (tipico il regalo in occasione di Prime Comunioni e compleanni) per essere usati più come dispositivi da gioco o da intrattenimento musicale che come telefoni (scopo primario e storico del dispositivo) o come strumenti per reperire contenuti per le ricerche scolastiche. Ed ovviamente sono pronti per l’Internet! E quindi succede il contrario: non sono usati quasi mai per telefonare ma sono una porta sul mondo; tutto! Insomma:
Il riferimento educativo dei bambini devono essere i genitori e non la TV, gli smartphone od il web.
Nei giochi per PC, consolle (Wii, Playstation, ecc.) e dispositivi mobili (tablet e smartphone) troviamo, sempre più, la possibilità di aprire chat per comunicazioni e messaggi con altri giocatori di tutto il mondo (quindi non si sa se minori o adulti) e di cui si può conoscere al massimo il soprannome (nickname). Per ottenere vantaggi e bonus all’interno di giochi come Minecraft, Clash Royale, ecc. si può pagare con Euro veri, spesso sottratti dal credito telefonico. Per questo anche il Garante per l’infanzia ha lanciato vari allarmi indicando che la gestione del denaro può portare fino alla ludopatia o che l’anonimato espone a rischio di contatto con soggetti e reti pedopornografiche!
Per cui l’uso fino a circa 10-12 anni di età può essere concesso per il gioco ma senza attività di comunicazione dati (non necessarie fino a questa età) se non per le normali telefonate e poi, più avanti, si potrà fornire la connessione dati / WiFi gradatamente ma con i genitori al fianco e sempre pronti a mediare e controllare. Insomma, ad un certo punto:
Occorre un controllo da parte dei genitori, che in inglese si indica come Parental Control, che affianchi i figli fino alla loro maturazione ed indipendenza.
Quando ai figli si affiderà un computer o uno smartphone, sarà il momento di dotare questi dispositivi di un programma di controllo genitoriale – Parental Control – ma senza poi allontanarsi considerando di aver risolto il problema ma, anzi, accordandosi proprio su l’uso che se ne farà e seguendo i casi che si presenteranno, i falsi allarmi e gli eventuali problemi.
Sarà il percorso di condivisione di uno scopo comune di tutela, affiancamento e prevenzione di situazioni incresciose a costituire il momento educativo tra genitori e figli; un patto di fiducia reciproca e trasparente, sapendo che i filtri si allenteranno con la crescita, ed eventualmente concordando tempi, funzionalità e, perché no, costi. Forse non tutti sanno, infatti, che anche i giochi per ragazzi hanno dei costi che possono diventare elevati; non quelli dell’applicazione stessa, spesso gratuita, ma i costi interni per l’avanzamento dei livelli, per l’acquisto dei “gadget” di potenziamento nei giochi di ruolo, nello sblocco di funzionalità che all’inizio non sembrano necessarie ma che poi diventano la scorciatoia per raggiungere alti livelli di classifica, ecc. e per i quali i ragazzi danno fondo spesso al credito telefonico.
Un patto di affiancamento, chiaro fin dall’inizio, per l’apertura graduale a tablet e smartphone al variare delle età
Secondo la mia personale esperienza consiglio, senza nessuna pretesa di valore pedagogico, né per i genitori, né per i figli, un percorso che ho chiamato “patto di affiancamento” e che si dovrebbe articolare per fasce di età, come qui sotto espongo:
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Asilo: 3-5 anni.
- Evitare l’uso di dispositivi.
- Limitare anche la TV.
- Il gioco, specialmente all’aperto, è la cosa migliore.
- Qualora venisse affidato un dispositivo, a questa età non c’è neanche modo di poter spiegare il perché del controllo.
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Elementari: 6-10 anni.
- Dispositivi non connessi alla rete Internet.
- Far accedere occasionalmente i bambini ad un PC, tablet o un telefono per fare delle ricerche o per telefonare agli amici non comporta che questi oggetti siano lasciati loro senza controllo e che siano aperti a qualunque connettività.
- Quando verrà stabilmente affidato un dispositivo, il primo Parental Control “manuale” consiste nello scaricare le applicazioni di gioco, di apprendimento e culturali strettamente necessarie sui dispositivi ma scegliendole tra quelle che possono funzionare senza connessione all’Internet, spiegando ai bambini che non hanno necessità di comunicare con chi non conoscono; i genitori devono essere sempre disponibili a dare assistenza (e occorre sempre sapere a chi chiedere in caso di problemi tecnici).
- In una prima fase, se il dispositivo non è connesso al Web, e non dovrebbe esserlo, non sarebbe necessario un programma software di Parental Control ma conviene installarlo subito, prima di consegnarlo, perché farlo in un secondo tempo non sempre sarà gradito.
- Informare subito della presenza di un programma speciale per la protezione ed indicare le ore giornaliere concesse, 1 o max 1,5 ore (poche, perché recuperare dopo è difficile e spesso poi è troppo tardi).
- Verificare l’eventuale presenza di chat all’interno dei giochi e, nel caso, indicare di non usarle e vigilare. Non si può sapere se chi si trova dall’altra parte sia effettivamente un coetaneo o un adulto che si finge tale.
- Non vanno concesse tutte le applicazioni richieste, ma queste vanno vagliate, installate e provate, trovando e decidendo insieme quei giochi che non siano frenetici o compulsivi nel movimento e nelle azioni da compiere e che, ovviamente, non siano diseducativi.
- Tecnicamente, per aggiornamenti e per gli scaricamenti, la WiFi dovrà essere connessa senza far memorizzare la password; certo, si dovrà inserire ogni volta, ma ci si abitua.
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Medie: 11-14 anni.
- Generalmente in questa fascia di età si ottiene il PC, il tablet o lo smartphone ed è il momento di installare e motivare il Parental Control. L’apertura alle connessioni esterne e all’accesso ai siti web deve essere graduale, con libertà che aumentano al crescere dell’età. Il telefono deve servire principalmente per telefonare e, quelle volte che i ragazzi escono in autonomia, per conoscere la posizione e monitorare i social network.
- I programmi di messaggistica per smartphone come WhatsApp (o Telegram) iniziano ad essere usati e, dato che si possono usare anche via Web (sono Whatsapp Web e Telegram Web), si può avere sul PC la connessione alla pagina web dello stesso account del ragazzo; i ragazzi vanno informati di questa funzionalità. Le autorizzazioni all’uso e al consenso delle varie licenze devono essere fornite sempre da un maggiorenne, quindi deve essere il genitore ad attivare gli account e a dare i vari consensi, approfittando di questi momenti per introdurre il discorso sul Parental Control.
- Se si dispone sia di PC, sia di smartphone, gli account Google od Apple con cui sono attivati i dispositivi mobili vanno impostati anche sul PC, sempre informando i ragazzi o facendo la procedura con loro. Lo scopo è quello di una reciproca fiducia; ma anche di poter recuperare un telefonino smarrito (ed in extremis bloccarlo dal PC) e la cosa è possibile solo se si è attivato il servizio di Posizione.
- Altro punto conveniente è la possibilità di fare il salvataggio delle foto e dei contatti prodotti con gli smartphone nel cosiddetto “Cloud” cioè lo spazio offerto da Google (15 GB con Google Drive) o da Apple (5 GB con iCloud) o da Microsoft (5 GB con OneDrive). Anche perché così i genitori mostreranno di tenere nel dovuto conto i dati dei propri figli; anche se dovranno impegnarsi a conoscere un po’ di tecnologia (scambiando le conoscenze con i ragazzi o con qualche amico) per essere all’altezza!
- I social network non vanno concessi a questa età. Ma, se si dovessero attivare, ci sono software come Kaspersky Safe Kids offrono anche la protezione su Facebook, e su VK.
- Le applicazioni video come YouTube devono essere impostate con le restrizioni attive.
- Se i ragazzi dispongono di eMail l’utilizzo di un software Antivirus è necessario.
- 1, max 2 ore al giorno, anche nei giorni festivi, e mai di notte.
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Superiori: 14-18 anni.
- Spiegare che PC, tablet e soprattutto smartphone devono essere un ausilio e non oggetti di cui non poter fare a meno.
- Se i ragazzi dispongono di eMail l’utilizzo di un software Antivirus è necessario.
- Se i ragazzi dispongono di account dei social network attivare, Kaspersky Safe Kids per la protezione su Facebook e su VK.
- Attivare il servizio di Posizione e di Condivisione della posizione (il GPS consuma un po’ di più la batteria dello smartphone).
- Limitare a 2, max 3 ore al giorno con strumenti di Parental Control come Safe Kids di Kaspersky oppure Opzioni Famiglia di Microsoft o con altri software.
- Verificare se occorre aumentare tale limite per del tempo da dedicare ad attività scolastiche da svolgere on-line (specificatamente per lezioni video a distanza e per ricerche per svolgere i compiti) o, meglio, indicare di redistribuire le medesime ore tra svago e studio.
- Valutare in questo periodo quando i figli saranno indipendenti e ormai consapevoli degli strumenti che utilizzano e dei rischi che avranno ormai imparato a riconoscere e ad evitare, per cui poi concordare la rimozione (anche graduale) del Parental Control.
- Fare attenzione ad eventuali “falsi avvisi” dei programmi di parental control. Ad esempio, un sito di informazioni sportive consultato per le notizie della squadra preferita potrebbe far scattare una notifica di allarme al genitore ed esser segnalato come “vietato” ma solo perché propone scommesse e giochi d’azzardo; informiamoci con calma e nei tempi opportuni perché se andassimo subito a contestare qualcosa di inesistente, potremmo perdere la fiducia reciproca maturata fino a quel momento.
Vi sembra troppo restrittivo? Un servizio della RAI TV mostra cosa succede a chi abusa dei dispositivi; e cosa rischia!
La trasmissione Presa Diretta della RAI 3 nella puntata del 15 ottobre 2018 dal titolo Iperconnessi ha mostrato chiaramente i costi sociali e i disagi personali di chi utilizza questi dispositivi oltre i limiti (e forse quanto ho indicato è pure troppo); alcuni capitoli della trasmissione sono:
- Iperconnessi
- Cervello sotto attacco
- Drogati di smartphone
- Algoritmi diabolici
- Come difenderci dagli algoritmi?
Qui si è visto che la salute è minacciata (la postura si incurva, la mente non riesce a concentrarsi, ecc) e a volte la vita degli utenti è a rischio: numerosissimi sono gli incidenti stradali, anche mortali, per propria distrazione o per causa di distrazione altrui!
Gli strumenti software di Parental Control per i dispositivi connessi al Web
Quando si consentirà la connessione al Web, da PC, tablet e smartphone, si dovrà regolare l’uso di questi dispositivi ed occorrerà proteggere bambini e ragazzi con i software di Parental Control – Controllo Genitoriale – gratuiti, con delle funzioni di base, o a pagamento, completi (con una spesa annua a partire da 15 €).
Nei computer con Windows 7 è disponibile Family Safety, un software gratuito compreso nel pacchetto Live Essentials, ancora oggi utilizzabile e funzionante ma che da gennaio 2018 non è più disponibile da scaricare.
Le soluzioni di Parental Control di Microsoft, della Apple e di Kaspersky a confronto
Qui inizia una parte necessariamente più “tecnica”; e a volte è proprio la non dimestichezza con la tecnologia che fa gettare la spugna ai genitori e che lasciano il dispositivo aperto e non controllato ai figli.
La soluzione di Microsoft: Opzioni Famiglia
Oggi, sui PC, sui Portatili e sui Tablet con Windows 10, il Parental Control di Microsoft per gestire un ambiente sicuro e regolato per i figli si attiva con la funzionalità Opzioni famiglia tramite il portale web dedicato: “La tua famiglia” all’indirizzo: https://account.microsoft.com/family/ (e per saperne di più potete già consultare la relativa guida alla famiglia di account Microsoft).
Per accedere al portale “La tua famiglia”, quindi per gestire il Parental Control, occorre un account Microsoft per il genitore composto da un proprio indirizzo eMail ed una password (se non lo abbiamo dobbiamo crearlo, registrandoci all’indirizzo https://account.microsoft.com/ ma non usate la stessa password di accesso della vostra casella email) e su questo indirizzo eMail si riceveranno gli avvisi e si otterranno le statistiche. Occorrerà poi un account Microsoft per ogni figlio in cui si dovrà anche indicare il mezzo di pagamento (di solito una cara prepagata) per i servizi e prodotti Microsoft che saranno eventualmente acquistati.
Il funzionamento del Parental Control sarà regolabile e diversificato per Dispositivo (es. il PC fisso o il PC portatile) e per Utente (ogni figlio utilizzatore, attraverso il suo account Microsoft, accederà al PC con un diverso account) per cui si potranno dare dei permessi su un Tablet Microsoft, che potranno essere diversi (ad esempio in orari, applicazioni, ecc.) rispetto a quelli dati su un PC portatile con Windows o su una console XBox.
Ma occorre sapere che attivare il Parental Control di Microsoft farà cambiare il modo di gestire il PC. Se normalmente gestivamo il PC con un “semplice” utente locale NON connesso a Microsoft, ora occorrerà connettersi con un account Microsoft (anche qui c’è l’apposita guida all’accesso con l’account Microsoft) e la cosa comporterà l’inserimento del proprio dispositivo (PC o mobile) nel sito Microsoft; l’abilitazione dell’account Microsoft consentirà anche di scaricare le APP per Windows 10 dal Windows Store. Poi occorreranno tanti altri distinti account Microsoft, uno per ogni figlio, che dovremo gestire nel Parental Control.
Vediamo come procedere (descritto anche dalla guida sul sito Microsoft):
- SUL PORTALE WEB:
- Accedere al portale web “La tua famiglia” su https://account.microsoft.com/family/
- Selezionare “Aggiungi un membro della famiglia” –> Bambino
- Inserire il nome e l’e-mail (o il numero di cellulare) del bambino + Invia invito (se non ha una email la si può creare al momento ed scegliere la password). L’utente è nello stato di “membro in attesa”.
- Ora si può attendere l’accettazione oppure si può subito procedere manualmente nella sezione Famiglia e si sceglie Accetta ora e così l’utente è nello stato di “membro della famiglia”.
- SUL PC:
- Se il bambino ha già un account Microsoft sul PC, non deve fare nulla.
- Se il bambino ha un account normale sul PC, deve accedere al PC e poi:
- Aprire Start –> Impostazioni –> Account –> Il tuo account.
- Scegliere Accedi con un account Microsoft, quindi digitare il suo indirizzo e-mail e la password.
- Se il bambino non ha un normale account sul PC occorre crearlo:
- Accedere al PC come un utente che sia Amministratore
- Aprire Start –> Impostazioni –> Account –> “Famiglia e altre persone“
- Se non lo avete già fatto, troverete il collegamento “Accedi con un account Microsoft” e dovrete completare tutti i passi necessari per far diventare l’Amministratore un account Microsoft.
- Aggiungere un nuovo UTENTE –> Aggiungi un bambino (sarà di tipo Standard cioè NON sarà un Amministratore del PC) –> E-Mail del bambino + Avanti + Password + OK (anche qui sarà possibile creare subito un account Microsoft del tipo nome.cognome@outlook.it + password a cui sarà inviato l’invito e per il quale occorrerà poi leggere l’email ed accettare).
- Da questo momento sarà possibile per il bambino accedere al PC con la tutela del Parental Control e sarà possibile per il genitore regolare e controllare le attività del bambino al PC tramite il portale web (e non dal PC).
Una volta tornati al portale web https://account.microsoft.com/family/ per si possono impostare i controlli opportuni attraverso le aree seguenti:
- Attività
- Tempo davanti allo schermo
- Restrizioni di contenuto
- Altre opzioni -> Spese
- Altre opzioni -> Trova Matteo su una mappa
- Rimuovi da Famiglia
Qui sopra, poi, la galleria dei livelli previsti da Microsoft per la “Restrizioni dei contenuti” sul web, che intervengono a filtrare in base alla fascia d’età dei figli, riducendo progressivamente le restrizioni al loro crescere: Per tutti, 3 anni, 7 anni, 8 anni, 12 anni, 14 anni, 16 anni, 18 anni.
La soluzione di Apple: Famiglia
La Apple fornisce ai genitori un completo portale Famiglie per indicare come controllare i suoi dispositivi (iPhone, iPad, Mac, Apple Watch e Apple TV) quando sono usati ai bambini; sui dispositivi mobili si accede tramite:
Impostazioni –> iCloud –> Configura “In famiglia”
le principali funzioni sono:
- Tempo di utilizzo (per il limite al tempo massimo dedicato al dispositivo)
- Pausa di utilizzo (per interrompere ad orari stabiliti, ad es. la sera e la notte)
- Restrizioni (da applicare per consentire di scaricare alle App presenti nell’Apple Store in base alle fasce di età)
- App abilitate (ad esempio si può disabilitare Safari, per impedire la navigazione Web)
- Contenuti web (per impedire l’accesso ai siti web per adulti o per indicare una lista dei soli siti web consentiti)
- Chiedi di acquistare (per limitare o regolare le app e la spesa nell’App Store e gli acquisti in-app cioè interni alle singole applicazioni)
- Trova i miei amici (e quindi i dispositivi dei figli)
- Condivisione della posizione (e quindi la condivisione con i membri della famiglia)
- Altre restrizioni sulla Privacy
Per un dettaglio più approfondito ci sono le due sezioni dedicate alla gestione dei controlli su iPhone e dei controlli su MAC.
Anche con le soluzioni di Parental Control di Apple è presente l’aspetto “commerciale” in questo servizio gratuito, che fidelizza gli utenti al mondo Apple; infatti, occorrono tanti distinti ID Apple, uno per ogni membro della famiglia che inserirà nei suoi dispositivi; Apple permetterà così (con particolari attenzioni per gli ID Apple dei minori) di creare un gruppo Famiglia di cui tutti faranno parte (ma ogni ID Apple può far parte di un solo gruppo famiglia).
La soluzione di Kaspersky: Safe Kids
La Kaspersky è un’azienda russa che da tempo si occupa di protezione dei computer e degli smartphone, con soluzioni molto note: Kaspersky Antivirus e la più completa Kaspersky Internet Security; e poi è anche sponsor e partner tecnico per la sicurezza dei dati della Ferrari Formula 1. Ma per creare uno spazio sicuro on-line per i figli ed i loro dispositivi c’è la specifica applicazione Kaspersky Safe Kids, in due versioni: una gratuita (la Free) ed una a pagamento (la Premium, a 14,99 euro / anno).
Per comprendere i numerosi pericoli a cui i figli vanno incontro senza questa difesa tecnologica consiglio di leggere un articolo pubblico del blog Kaspersky con le motivazioni per scegliere una completa soluzione di Parental Control; i consigli più dettagliati per i genitori saranno raggiungibili all’interno dell’account web o dalla App sullo smartphone, una volta registrati, anche per la versione gratuita.
La versione gratuita (Free) permette di:
- filtrare i contenuti web (in base all’età dei figli),
- controllare o limitare il tempo impegnato al dispositivo per numero di ore giornaliere (a passi di mezz’ora),
- controllare le App in base ai limiti di età ed al tempo di utilizzo (ed è possibile consentirle o negarle, una ad una),
- fornisce i consigli ai genitori per motivare e spiegare ai figli, in ogni fase, la scelta di applicare il Parental Control,
- avvisa delle nuove App scaricate ed installate.
La versione completa (Premium) aggiunge (oltre a quanto fornisce la Free):
- il controllo o la limitazione del tempo di utilizzo per fasce orarie dalle … alle …,
- il controllo della posizione via GPS (con la funzione “Dov’è il mio bambino”),
- il controllo della batteria,
- i report dettagliati delle telefonate e degli SMS,
- monitora il social network Facebook e VK,
- invia gli avvisi in tempo reale.
La versione di Safe Kids installata su PC, Mac, Telefoni e tablet Android fornirà tutte le funzioni complete, sia l’Avviso (è la modalità meno invasiva) sia anche il Blocco del dispositivo (la modalità più restrittiva), ma le telefonate restano sempre possibili; la versione per gli iPhone ed iPad, in caso di superamento dei limiti di tempo o di categoria, non riesce a bloccare i dispositivi della Apple e permette solo di far visualizzare le relative notifiche che indicheranno al figlio l’avvenuto superamento dei limiti.
La creazione degli account: Genitore e Bambino
Innanzitutto occorre creare un account per il Genitore sul portale myKaspersky con un proprio indirizzo eMail e scegliendo una password sicura (nuova e diversa da qualunque altra); quello sarà l’account di gestione del genitore sul quale arriveranno i rapporti e che sarà richiesto su tutti i vari dispositivi da controllare. Una volta fatto l’accesso al portale si passa alla sezione Bambini; qui si aggiungono dei semplicissimi profili dei figli (con il nome, l’anno di nascita e la scelta di un’immagine, sena dover fornire alcuna email o altri dati) ed i nomi saranno poi abbinati ai dispositivi dei figli e agli utenti dei PC. Poi si passa alla sezione Download del portale; qui si scarica l’applicazione Safe Kids sul computer (in caso la si usi su Windows o su Mac); altrimenti si troveranno i link per scaricarla dagli appositi APP STORE per tablet e smartphone Android o iOS.
Installazione su dispositivo mobile, smartphone o tablet
Durante l’installazione dell’App, su ogni dispositivo sarà richiesto l’account myKaspersky (inseriremo email e password) e dovremo poi rispondere se quel dispositivo sarà di un GENITORE o di un BAMBINO; in entrambi i casi dovremo concedere i permessi all’App per consentire un regolare funzionamento.
Installando l’App sul dispositivo di papà e/o mamma indicheremo di essere il GENITORE e l’App funzionerà da centrale di monitoraggio e di modifica delle impostazioni e di ricezione notifiche; al termine dovremo inserire un codice segreto di 4 cifre che servirà per lo sblocco dell’applicazione (codice che il bambino non deve conoscere, in modo che non possa cambiare le impostazioni che lo riguardano nel caso abbia accesso allo smartphone dei genitori!).
Scegliendo di installare l’App su un dispositivo di un figlio sceglieremo la versione per il BAMBINO e ci si presenterà la lista dei bambini, dove sceglieremo quello che userà il dispositivo su cui stiamo inserendo il Parental Control; a questo punto il dispositivo opererà in base a quanto avremo stabilito e regolato sul portale myKaspersky.
Installazione su PC, fisso o portatile
L’applicazione Safe Kids per il PC si scarica dal sito myKaspersky andando alla sezione Download e scegliendo la versione per Windows; una volta scaricata, va installata da un utente Amministratore; al termine occorre riavviare il PC e poi si riapre l’applicazione Safe Kids e si inserisce il proprio account myKaspersky (email + password). A questo punto l’utente amministratore del PC funzionerà da Genitore e non avrà limitazioni ma sarà proprio l’utente amministratore del PC che potrà abbinare un profilo Bambino ad ogni distinto utente del PC (e a Safe Kids non serve che l’utente del PC sia un account Microsoft, per cui l’applicazione della Kaspersky è meno invasiva della soluzione di Microsoft).
Se sul PC il profilo utente del bambino mancasse, ne andrà creato una che sia appositamente di tipo standard e NON sia un utente amministratore. Poi lo si potrà abbinare al bambino prescelto.
Infine si potrà tornare al portale myKaspersky per regolare modalità e limiti e controllare tutti i rapporti dei dispositivi.
Una nota sull’uso degli utenti del PC in presenza di figli, specialmente minori
Sul PC occorre avere un utente Administrator e tanti utenti Standard quanti sono i componenti della famiglia che usano il PC, genitori compresi. Perché?
Perché spesso i genitori, sui propri PC fissi e portatili, accedono con un unico utente per fare prima (e spesso anche senza password). Questo utente unico, per forza di cose, è di tipo amministratore e il genitore lo condivide con tutta la famiglia; ma così si espone al rischio di perdita dei dati da parte dei figli, spesso curiosi, che esplorano sempre tutte le funzioni del PC, tra cui il pericoloso Cestino! Inserendo sul PC tanti utenti separati, invece, ognuno potrà gestire solamente i propri documenti, la sua posta, i suoi preferiti, il suo desktop, potrà cestinare solo i suoi file, ecc. senza interferenza alcuna tra i membri della famiglia e senza che il genitore rischi la perdita dei suoi dati, numeri di carte di credito, documenti importanti, posta, ecc. Inoltre consiglio sempre che anche l’utente del genitore sia di tipo Limitato/Standard e non sia di tipo Amministratore. L’utente Administrator (l’esatto nome dell’utente che gestisce il PC in Microsoft Windows ma che è spesso disabilitato) deve essere abilitato ed usato per accedere al PC solo quando occorre, ad esempio, se si deve installare un nuovo programma. Lavorando e navigando come utenti standard non rischieremmo mai la perdita del controllo del PC e anche se facessimo qualche errore (tipo: aprire allegati di email sospette, scaricare programmi di origine sconosciuta, ecc.) l’intero PC non finirebbe nella disponibilità di un hacker o devastato da un virus ma, alla peggio, ci sarà la perdita dei soli dati di quell’utente (dati che dovremmo aver sempre periodicamente salvato su una memoria esterna normalmente scollegata dal PC e connessa il solo tempo necessario per la procedura di Backup). E poi, con utenti separati, ognuno, anche i genitori, si garantirebbero la privacy dei loro dati e della navigazione.
Altre soluzioni di Parental Control
Ovviamente le 3 soluzioni qui presentate sono solo alcune tra tante disponibili ma sicuramente sono quelle più diffuse e più alla portata di tutti; valutando altre soluzioni (e con alcune occorrerà un po’ di dimestichezza con l’inglese) si possono esplorare:
- Net Nanny – Storica applicazione, nata per il PC Windows, è ora disponibile anche su MAC e sui dispositivi mobili Android, iOS e Kindle.
- Norton Family – Della Symantec, nota casa si software di protezione del PC, con ampie possibilità di monitoraggio e di rilevazione del traffico telefonico, SMS e dei Social Network; anche questo software è orientato, com il Kaspersky, a fornire consigli ed indicazioni sia ai genitori, sia ai bambini e ragazzi; è disponibile in italiano per iOS, Android e Windows.
- OpenDNS FamilyShield – Della Cisco, con versioni Free e a Pagamento, non solo per la Casa ma anche per il Business; effettua prevalentemente filtraggio dei contenuti.
- Qustodio – La base è Free e poi è a Pagamento, molto apprezzata sul web e disponibile in italiano; con la versione anche per il Kindle.
- KidLogger – Versione Free + versione Pro a Pagamento che registra persino l’audio, anche di Skype. Il sito web è disponibile in italiano, l’App è in inglese. L’App non è sullo Store ma si scarica direttamente dal produttore; la tecnica d’uso è quasi da Hacker!
- Spyzie – Sito web ed applicazione disponibile anche in italiano, SOLO per dispositivi mobili Apple e Android, non c’è una versione Free ma solo due versioni a pagamento, la Premium e la Ultimate, costosa ma funzionalmente completissima.
- Google Family Link – App gratuita di Google per dispositivi mobili Android e iPhone che permette di monitorare ed approvare o meno le App installate e di sapere quali sono consigliate, rilevare il tempo di utilizzo e limitare o bloccare su determinate soglie di tempo trascorso, rintracciare la posizione; ma NON effettua blocchi sui contenuti inappropriati.
Conclusioni
La soluzione Microsoft si presta ad un uso specifico per PC ed Xbox, ed è gratuita; sugli smartphone richiede l’installazione del Microsoft Launcher, una App che prende il controllo quasi completo del dispositivo mobile e ne cambia anche il funzionamento e l’organizzazione delle icone, delle schermate e dell’uso generale del dispositivo; quindi cambieranno anche le nostre abitudini operative, cosa che logicamente può non starci bene e che sembrerebbe proprio come un tentativo “commerciale” della Microsoft di coinvolgere quanti più utenti possibile nel suo spazio di offerta di servizi e prodotti.
La soluzione Apple è simile a quella Microsoft. Non avendo dispositivi Apple, non l’ho mai provata ma risulta molto semplice da attivare e resta la scelta più immediata per chi utilizza il prodotti del marchio della mela.
Per i casi di estremo ed approfondito controllo, per il monitoraggio completo dei servizi di messaggistica e dei social network, catturando rubriche dei contatti, testo, file ed immagini delle schermate (i cosiddetti screenshot), audio, ecc. ma la cui necessità ritengo sia una casistica rarissima, ci sono le soluzioni alternative di cui ho accennato sopra, tipo Spyzie per gli smartpohne e Kidlogger per i PC; queste app sono capaci di registrare ogni singolo dato inserito (funzione keylogger) su tutte le App tipo social network, messaggistica, ecc. e sembrano degli strumenti da spionaggio dei servizi segreti; ma se sono in circolazione, qualcuno ne avrà sentito la necessità! Pensate che sono previste anche per un utilizzo nel campo lavorativo dietro consenso scritto degli utilizzatori!
Io uso la soluzione Kaspersky, licenza completa. Pur dovendo pagare un costo annuo, peraltro sostenibile, una sola licenza è valida per tutti i dispositivi della famiglia; così si ottiene un servizio ottimo e completo. Il buon supporto allo scopo educativo è fornito anche dalla versione free, in quanto l’applicazione fornisce già i consigli di esperti e di psicologi, indicando le ragioni da esporre ai figli per motivare il controllo dei contenuti o la limitazione del tempo di utilizzo e suggerisce le alternative (anche da svolgere tutti insieme in famiglia) quando il tempo è terminato.
Ha poche pecche: una è che non consente di monitorare il servizi criptati (come Telegram o Whatsapp,); un’altra è il dover mettere a punto manualmente la lista dei siti da consentire; ad esempio le scommesse sportive on-line (siti giustamente ritenuti da far evitare) affiancano spesso le pagine dello sport, anche dei siti delle testate sportive nazionali, generando “falsi positivi” quando i ragazzi consultano le ultime notizie sportive ed il software subito ci avvisa; ma è meglio così, si farà una azione in più, ma saremo sempre al corrente!